domenica 26 settembre 2010

London, UK

Eccomi qui. Inizia l'avventura tanto attesa, la svolta a cui puntavo. Ho una casetta dove vivere, che giorno dopo giorno diventa sempre più accogliente e mia (nonostante sospetti che le pulizie si protrarranno per mesi: abbiamo già destato sorpresa per quanto siamo clean), gli eventi della prima settimana in università mi hanno dato l'impressione di un luogo fantastico per studiare, imparare e fare esperienze, e di certo Londra non è una città dove sia permesso annoiarsi o lamentarsi dell'assenza di chance.
Non vedo l'ora di tuffarmi nella sfida: se da un lato potrei sfruttare questi giorni più rilassati per ambientarmi a ritmo soft, dall'altro una parte di me vorrebbe già iniziare a misurarsi con le innumerevoli sfide che si presenteranno.
Avrei consacrato volentieri la prima domenica londinese a un sano e tradizionale giro turistico, ma questa gelida pioggerella mi sta facendo desistere. Qualcosa a cui dovrò abituarmi alla svelta, immagino. Ma nel frattempo mi butterò su un filmetto, nel tentativo di fornire più inglese possibile al mio cervello, che sembra ancora confuso per i continui switch linguistici ("Dobbiamo prendere il twentynove." "Don't dirmelo!").

E infine... contenta di vedere che le comunicazioni con la base funzionano. Diversamente da due anni fa, stavolta non c'è volontà di distacco totale. Mi manca quella spinta istintiva al taglio dei contatti, all'archiviazione definitiva di una parte di me. Ora vediamo come funzionerà questa parziale continuità.

giovedì 16 settembre 2010

sometimes i feel like crying myself to sleep

Siamo fatti anche di questi momenti. Di blocchi emotivi, di tristezza trattenuta, di lacrime furtive. Di stupido orgoglio, di ottusa finta indifferenza. Di terribile paura. Non abbiamo soluzioni ottimali, non sappiamo essere razionali e complichiamo tutto anche quando vorremmo il contrario. Siamo pelle, carne, ossa e sangue, non plastica perfetta. Inseguiamo disperatamente certi attimi di felicità che poi ci scivolano tra le dita. Leghiamo l'anima a una parola o un gesto che ci possono slanciare verso l'alto o trascinare nell'abisso. Vogliamo e viviamo per volere ma ciò che vogliamo è il nostro più grande timore. Eppure, anche dopo la caduta nello sconforto, anche dopo lo scontro con l'errore e il dolore, rialziamo la testa, prendiamo fiato e ricominciamo la marcia. Perché anche questi momenti sono parte di noi.

venerdì 3 settembre 2010

happiness is real only when shared

E' bello gioire per i propri momenti felici, ma è altrettanto piacevole quando si partecipa spontaneamente e genuinamente alla felicità altrui...
Siamo giovani, siamo motivati, abbiamo un intero mondo davanti.
Momenti di esaltazione da cavalcare a testa alta.

E tra 18 giorni si spicca il volo...