A volte ritornano.
O, almeno in questo caso, rimangono e persistono.
A sei anni di distanza (sei!) dal primo post di questo blog, mi trovo a rileggerne le pagine con uno sguardo divertito, intenerito e decisamente ammirato per la personcina che tra un aggiornamento e l'altro si è districata tra tutti i meandri che la vita le ha srotolato davanti. E mi ci ricongiungo volentieri, con giusto un riconoscimento accennato dei chilometri trascorsi, delle compagnie trovate e lasciate,dei traguardi conquistati, dei due lavori da sogno agguantati e pure superati da qualcosa di ancora più speciale. E di un incontro di anime che mi ha portato la serenità tanto agognata, quella solamente possibile grazie alla completa, gratuita accettazione reciproca di due esseri umani, pur di origine diversissima.
Un tempo mi stupivo delle conseguenze inaspettate, delle ramificazioni di eventi di cui non ci si accorge se non mesi e mesi più in là. Ora invece mi pare che ogni piccolo passo sia stato un mattone posato su una bellissima strada che porta lontano, sì, ma sa anche mostrare la via di casa.
Ricomincio con motivi diversi. Rispolverare il mio italiano, che giace acciaccato in soffitta tra i saggi delle superiori, le chiamate in Skype e le rare letture giornalistiche dalla patria. Puntellare la quotidianità di pietre miliari a cui posso riferire per tracciare un sentiero e rallegrarmi con i ricordi vicini e lontani. Celebrare una vita interiore che ultimamente si esprime più in maniera indiretta, tramite attenzioni e atti pratici, che sulla pagina o a parole. Non prometto continuità ma solo trasparenza.
I wanna hurry home to you
Put on a slow, dumb show for you and crack you up
So you can put a blue ribbon on my brain
God I'm very, very frightening, I'll overdo it
You know I dreamed about you
For 29 years before I saw you
You know I dreamed about you
I missed you for, for 29 years.
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